TERAMO – «Teramo è un caso nazionale». Così il segretario provinciale Giampaolo Di Odoardo commenta i dati “da massacro sociale” relativi alle ore di Cassa integrazione autorizzate, che, tra gennaio ed agosto di quest’anno sono state ben 7 milioni 784 mila. «L’aspetto ancora più preoccupante – aggiunge Di Odoardo – è che a settembre, quindi in un solo mese, le ore di cassa integrazione sono cresciute di un milione». Il “caso Teramo” diventa ancora più evidente se messo a confronto con i dati relativi alle altre province: a L’Aquila le ore di cassa integrazione concesse da gennaio ad agosto sono state poco più di 4 milioni, a Pescara circa 2 milioni e mezzo, a Chieti 7 milioni e 200. Una situazione che in provincia di Teramo riguarda 11.700 lavoratori, di cui i tre quarti usciranno per sempre dal mercato. «Purtroppo – afferma Di Odoardo – Teramo ha il triste primato anche delle ore relative alla Gestione straordinaria, che è anticamera del licenziamento: quasi 5 milioni contro gli 1,4 milioni di Chieti, 1,1 dell’Aquila, 990 mila di Pescara».
LE SOLUZIONI – Una simile situazione merita un’attenzione particolare da parte del Governo regionale. «E’ impossibile – sostiene Di Odoardo – continuare a mantenere 13 Poli di innovazione in Abruzzo, considerando, ad esempio, che il Piemonte ne ha solo 11. Non si possono continuare a finanziare tutte queste realtà senza operare una scelta, chiara e precisa, riducendoli a 3, massimo 4, a cui destinare risorse mirate». Secondo Di Odoardo la Regione dovrebbe inoltre selezionare più a fondo le aree di crisi a cui destinare le risorse. «Purtroppo – sottolinea – anche le situazioni di emergenza non sono tutte uguali, eppure alla Val Vibrata non è stato destinato neanche un centesimo, mentre alla Valle Peligna sono andati 16 milioni di euro».
PROVINCE: LA CGIL NON STA CON BRUCCHI – Di Odoardo non raccoglie l’appello lanciato dal sindaco Maurizio Brucchi. «Non siamo stati informati di questa iniziativa – afferma Di Odoardo – e comunque credo che il sindaco si renda conto che, per eliminare tutte le Province, serva una modifica della Costituzione. Non credo che questo sia il problema per eccellenza, anche perché, come si evince dai dati, la nostra provincia si sta autoeliminando. La situazione dell’Abruzzo e della nostra provincia come caso unico nazionale è stata fatta presente da Chiodi al ministro Passera, chiedendo un incontro che non c’è mai stato. Propongo allora di organizzare dei pullman anche per andare a manifestare sotto la sede del ministero dello Sviluppo economico».